Art Farm
Un inedito polo culturale
L'incontro con gli antichi mestieri e l'incontro tra le arti e la natura
Questa è una grande struttura in ferro e pietra articolata su due grandi piazze riunite da una muratura in pietra che rappresenta un hortus conclusus:
la piazza superiore è il villaggio degli antichi mestieri artigiani, qui si vedrà lavorare la lana, il cuoio, il legno, i metalli;
la piazza inferiore invece è l’attrattore culturale “Donnapaola Arts Farm” dove le attività deriveranno dai rapporti tra i linguaggi delle arti e i linguaggi della natura: arte e cibo, arte e antropologia rurale, arte e paesaggio, arte e ambiente.
In questa piazza si trova il laboratorio del gusto, le aule didattiche, le residenze artistiche e la torre tecnologica “Archivia”, ovvero il dossier della memoria della comunità murgiana.
Il futuro ha un cuore antico
Primo Levi
PASSATO – PRESENTE – FUTURO
Il futuro ha un cuore antico, scriveva Primo Levi.
Mentre Victor Hugo annotava L’avvenire è la porta, il passato ne è la chiave. Dentro l’azione del presente vive in potenza l’energia del passato, si diceva nella precedente sezione. La “tradizione” può assumere il senso di “traduzione” nel nostro presente (come già sosteneva Theodor Adorno).Ed è nel significato etimologico dei due termini il valore principe del progetto: laddove il senso del «consegnare» e della trasmissione nel tempo, da una generazione a quelle successive, di memorie, notizie, testimonianze si compenetra profondamente con quello di «portare oltre», ovvero di trasformare esperienze, territori, prodotti da una forma in un’altra forma, senza perdita d’informazione alcuna. Riscrivere con un alfabeto nuovo, con espressioni e linguaggi diversi, il patrimonio materiale e immateriale della tradizione dell’Alta Murgia, perché sottoposto a un melting pot di influenze contaminanti possa diventare una nuova Murgia, rammendata nei suoi sfilacciamenti, abbandoni e desertificazioni degli ultimi decenni … energia valorizzata e propulsiva per il presente e il futuro.
ATTRATTORE NATURALE E IMPRESA CULTURALE
L’intervento proposta interessa un Sito di Importanza Comunitaria – aree SIC/ZPS “Murgia Alta” (IT9120007) – naturale attrattore del territorio regionale pugliese, che sarà valorizzato mediante le attività qui proposte, secondo una logica integrata di sistema, che assuma i vincoli di tutela e le prescrizioni di salvaguardia a risorsa per la conservazione e a ‘motore’ della valorizzazione delle aree marginali rurali della Murgia barese, al fine di implementare un modello produttivo basato sul recupero e conservazione della biodiversità vegetale e animale, sulla valorizzazione delle produzioni di alimenti strettamente legati al territorio e con alto profilo qualitativo, nonché sulla fruizione di beni immateriali quali la bellezza artistica, l’esperienza sensoriale e la struttura estetico-percettiva dei paesaggi agroforestali.
L’innovazione di processo di cui l’iniziativa è portatrice consta proprio della centralità dell’Attrattore Culturale che si configura come Impresa Culturale, laddove tanto il progetto infrastrutturale quanto l’aspetto gestionale si pongono in perfetta coerenza con il valore della Sostenibilità: intesa come ambientale (nessuna attività prevista sarà concepita e gestita per sovra sfruttare le risorse naturali, ma verrà gestita per dare continuità a queste), sociale (ruolo didattico della agricoltura, funzione di attrattore turistico, abbinamento con arte e cultura),economica (garantire redditività conferendo elevato valore aggiunto e incrementando la qualità percepita dal consumatore), ecologica.
In tal senso l’Attrattore Culturale interviene per accrescere la competitività e l’attrattività del territorio di elezione, nonché dell’azienda agricola e culturale che ne è Soggetto Gestore, laddove, attraverso una corretta e innovativa declinazione di quanto previsto dall’art. 2135 del Codice Civile, si andranno a connettere attività primarie, di produzione e di trasformazione, con attività di servizio in ambito di produzione culturale e di ricettività turistica.
PROCESSO ARTISTICO E RELAZIONI
L’ultima relazione determinante del nostro progetto è quella esistente tra Contenitore e Contenuto, per usare le note categorie bioniane, ossia la connessione bidirezionale tra il Luogo come oggetto di creazione artistica e il Luogo come soggetto di esperienza artistica e culturale, in linea con la corrente artistica contemporanea dell’Arte Relazionale, un’arte, cioè, che verte sull’universo delle interrelazioni umane e del contesto sociale in cui si svolgono e che implica la
partecipazione attiva del pubblico a cui è destinata.
Il nostro Attrattore, infatti, è di fatto una grande operazione di “Arte Relazionale e Processuale” che, per il tramite dei linguaggi di tutte le Arti e attraverso una serie di passaggi successivi – dalla relazione alla produzione; della produzione, l’esperienza; dell’esperienza, la fruizione – tende a rammendare un vasto territorio quale quello dell’Alta Murgia, per restituirlo alle comunità di appartenenza, ma anche a visitatori e turisti, valorizzato grazie al suo essere generatore di produzione artistica.
Le opere di arte relazionale sono così chiamate perché in fondo altro non sono che diversi modi di vedere la realtà, diversi modelli di azione contestualizzati ed inseriti in una realtà esistente, non immagini utopiche o irreali.
Nell’arte relazionale, colui che osserva un’opera fa parte di una comunità, da qui l’opera stessa crea un punto di incontro fra il pubblico e un oggetto producendo incontri tra persone.
Proprio grazie a questi incontri il significato di un’opera è dato da una elaborazione di gruppo non in modo individuale. Gli artisti diventano “facilitatori” anziché
creatori, offrendo al pubblico l’accesso al potere e ai mezzi per cambiare il mondo.
L’arte relazionale non considera l’artista come realizzatore di un’opera d’arte puramente estetica, ma egli stesso viene visto come uomo capace di creare grazie alla sua capacità di saper trasformare e mettere al centro tutto il processo di creazione, non il risultato finale.
In questo modo il processo artistico è momento di relazione, di confronto con altri soggetti che evolvono proprio grazie all’incontro, alla relazione.
Proprio a partire da questo quadro concettuale di riferimento, nevralgici nel nostro progetto divengono i momenti e le forme dedicate alla produzione degli artisti e alle relazioni tra questi ultimi e tutti gli ‘osservatori’ e ‘fruitori’ che entreranno in contatto, nell’ambito delle attività di Residenza Artistica e dei Workshop.
Finalità e Obiettivi
In coerenza con le finalità generali previste dall’Avviso ‘Radici e Ali, gli obiettivi del progetto vertono attorno alla volontà dei proponenti di implementare strategie operative per la valorizzazione, la promozione e la diffusione della Cultura Murgiana dal punto di vista storico, artistico, figurativo, visivo, letterario, demoetnoantropologico.
Attraverso un ampio ventaglio di attività legate alla produzione e formazione in ambito artistico – culturale – turistico, alla valorizzazione del portato creativo, artistico e antropologico, dell’attrattore culturale e ambientale rappresentato da un complesso architettonico e naturalistico posto all’interno dell’area SIC dell’Alta Murgia, e alla fruizione in chiave educativa e turistica, il progetto impatterà direttamente sul conseguimento dei seguenti risultati:
- accrescere l’attrattività territoriale e la fruibilità in un ambito territoriale periferico e marginale rispetto alle principali direttrici di offerta artistica e culturale in ambito regionale;
- implementare una cultura d’impresa finalizzata alla crescita socioeconomica dei territori di riferimento e all’incremento dell’occupazione nel settore, favorendo la definizione di nuovi modelli di economia e di gestione del patrimonio culturale – materiale e immateriale – attraverso il ricorso alle migliori competenze specialistiche;
- produrre e promuovere itinerari turistico-culturali, fortemente tematizzati in chiave esperienziale, finalizzati alla conoscenza del patrimonio e del territorio;
- favorire l’integrazione e la contaminazione tra ambiti, espressioni e linguaggi diversi della cultura, del patrimonio materiale e immateriale, dello spettacolo, delle arti e del turismo, secondo un’adesione pressoché totalizzante alla temperie artistico-culturale contemporanea nota come Arte Relazionale.
Proposta di Valore
Alla base del progetto Donnapaola Arts Farm c’è la consapevolezza che la proiezione pensante sul futuro debba riconoscere come indispensabile il radicamento del nostro presente nel terreno fertile, l’humus fermentante di storia e di storie, di saperi e di emozioni, che i secoli hanno sedimentato in immaginario collettivo. Utilizzando anche i linguaggi e le buone pratiche dell’arte contemporanea, il progetto vuole sperimentare su un tassello dell’Alta Murgia un sistema innovativo di integrazione fra un attrattore naturale e nuovo attrattore culturale. Un modello di gestione, rianimazione e riappropriazione identitaria del territorio e delle sue tradizioni che coinvolga sia l’ambito di prossimità (Cassano, Santeramo, Altamura, Gravina, Matera) che un’area più vasta della Murgia, in
rete con altri attrattori che sviluppano analoghe tematiche a livello regionale e nazionale.
L’obiettivo è costruire un polo di scambio di conoscenze che apprende dal territorio, lo ri-racconta e lo insegna all’esterno.
Il metodo è di alta scuola di formazione che mutua i suoi metodi dalla learning organization, organizzazione che impara da sè stessa. Mettendo in rapporto e in dialogo saperi contadini, mestieri tradizionali, coscienza ecologica dell’ambiente nelle sue specificità, con le sollecitazioni teoriche e pratiche che vengono dall’arte come linguaggio multidisciplinare di interpretazione e ri-creazione del presente su scala globale e internazionale. Con l’ambizione di costruire una nuova narrazione per questi territori, che parta dall’identità sedimentata ma si proietti oltre:
ricreando un senso di comunità teso a veicolare nuovi modelli di sviluppo in cu la memoria non è solo statico riferimento, ma viva frequentazione quotidiana ed umana.
Il progetto. che vede nei primi 24 mesi una fase di sperimentazione, si articolerà in un programma di attività svolto intorno a 6 aree tematiche.
1. Arte e agricoltura.
2. Arte e Alimentazione
3. Arte, Ambiente, Ecologia
4. Arte e Antropologia rurale
5. Artigianato e Arti popolari
6. Archivio attivo di saperi
a. Mappatura Fase preliminare del percorso è la individuazione sistematica delle realtà attive sul territorio in ambito di agricoltura, alimentazione, arte e artigianato, tradizioni e memorie, pratiche di innovazione. La mappatura consente di individuare la rete di attori da invitare a partecipare a momenti e iniziative di incontro e confronto. In questo modo il progetto Donnapaola Arts Farm intende disegnarsi sul territorio e sulle sue esigenze, sul suo capitale umano e sociale.
b. Archivia Creazione di una piattaforma digitale di implementazione del giacimento degli archivi del territorio. La sezione Archivia è un po’ il cuore radiante delle attività di Donnapaola Arts Farm: intende rilanciare in senso contemporaneo la cultura dell’archivio, volgendo la memoria in progettualità aperta, oltre le tentazioni dell’effimero. Nella fase preliminare sono previsti lo studio e la mappatura degli archivi pubblici e privati presenti nel territorio di prossimità dell’Alta Murgia. Il materiale selezionato verrà poi inserito in una piattaforma digitale consultabile su richiesta. Tale patrimonio sarà anche messo a disposizione degli artisti in residenza, che potranno trarne filoni di ricerca da sviluppare attraverso processi artistici e restituire alla comunità.
c. Attività formativa Fulcro del progetto è, in parallelo, l’avvio di un’attività formativa basata su un modello didattico che coniuga l’apprendimento agro-ecologico con strategie artistiche e creative. Una “Scuola” concepita non in modo verticistico o autoreferenziale, ma secondo criteri di partecipazione attiva, attraverso laboratori e corsi improntati a pratiche di condivisione dell’esperienza. L’idea è di creare un laboratorio sperimentale, una Palestra Agricola basata sulla pratica dell’ospitalità e della convivenza, per approfondire da diversi punti di vista, aspetti e implicazioni delle tematiche agricole e alimentari in interazione costante con l’ambiente. La Palestra è intesa come luogo di esercitazione di un pensiero all’avanguardia sul rapporto tra arte, agricoltura e alimentazione, dove figure professionali provenienti da diversi ambiti si confrontano e creano nuovi percorsi di pensiero e azione.
d. Attività
Le attività saranno articolate in tre moduli differenziati ma interconnessi:
• Residenza Connettiva con artisti affermati italiani e internazionali
• Workshop in residenza rivolti ad artisti giovani
• Public program rivolto al pubblico generale e alla comunità locale
e. Programma di Fruizione:
• offerta di pacchetti di turismo esperienziale
• offerta di pacchetti di edutainment per visitatori, studenti, comunità locali
Il Processo Produttivo
Il processo produttivo su cui si fonda il progetto di Donnapaola Arts Farm è efficacemente visualizzato nell’infografica sotto riportata, da cui si evincono tanto i tre principali rami di attività, per sintesi rappresentati dalle 3 parole chiave:
PRODUZIONE, VALORIZZAZIONE, FRUIZIONE, quanto la stretta correlazione che lega i tre rami di attività.
Allo stesso modo si è rappresentata graficamente la totalità dei servizi e prodotti che il progetto prevede di attivare ed erogare nel mercato artistico-culturale turistico nazionale e internazionale.
Ciascuna delle due direttrici sviluppa al suo interno un pacchetto di offerta di prodotti e servizi, che possono essere così dettagliati:
Produzione - Formazione - Valorizzazione
1.a – la Residenza Connettiva
Prevede 20 inviti all’anno per artisti internazionali o per personalità del mondo del gusto, collegabili alle aree tematiche del progetto. Ciascun artista, svolgendo alcuni periodi di residenza in loco, produrrà un’opera o un output che sia rappresentativa del percorso sociale e artistico svolto all’interno del progetto.
Assumerà di fatto anche le forme di narrazione del territorio e dei soggetti che vi lavorano per operare un cambiamento concreto. Gli artisti o le personalità del mondo del gusto della residenza connettiva saranno anche chiamati a svolgere in prima persona attività didattiche.
1.b – corsi e moduli residenziali per artisti emergenti
Workshop in residenza. Si prevedono 10 moduli all’anno di residenze per giovani artisti della scena nazionale e internazionale, in gruppi di lavoro di circa dieci iscritti selezionati tramite call specifiche. Ai corsi saranno invitati artisti e attivatori in qualità di mentori, insieme a portatori di saperi tradizionali del territorio (artigiani,
contadini, agricoltori, e filiere locali). Ogni modulo residenziale, oltre a favorire processi di auto apprendimento circolare, si concluderà con una restituzione pubblica di quanto elaborato durante il percorso formativo e pratico.
1.c – Public Program: talks, seminari e approfondimenti aperti alla comunità locale
Si tratta di un programma esplicitamente rivolto alle comunità locali. Comprende tutte le iniziative (incontri, degustazioni, laboratori artigianali rassegne cinematografiche…) rivolte a un pubblico non specializzato ma interessato ad approfondire i temi che saranno svolti dagli artisti invitati sia per le residenze connettive che per i workshop residenziali.
1.d – Archivia
La sezione Archivia è un po’ il cuore radiante delle attività di Donnapaola Arts Farm: intende rilanciare in senso contemporaneo la cultura dell’archivio, dedicato al territorio di prossimità dell’Alta Murgia. Il materiale selezionato verrà poi inserito in una piattaforma digitale consultabile su richiesta. Tale patrimonio sarà anche messo a disposizione degli artisti in residenza, che potranno trarne filoni di ricerca da sviluppare attraverso processi artistici e restituire alla comunità.
Fruizione
2.a – Storyliving e ricettività turistica
I più recenti trend turistici vanno delineando una nuova tipologia di viaggiatore:
non si tratta più di un semplice osservatore distaccato o fruitore passivo delle bellezze o delle attrattive di un territorio, ma di una persona che desidera entrare in contatto con la destinazione e stabilire con essa una relazione autentica e profonda, che richiede di vivere esperienze memorabili.
Non sono più solo i luoghi, le attività, le attrazioni a stimolare l’interesse del viaggiatore ma le persone e le loro storie (da cui la definizione di storyliving), i legami che si possono stringere e le esperienze ed emozioni che si possono vivere.
L’esperienza di vita e di viaggio che Donnapaola Arts Farm sarà in grado di garantire ai propri turisti, dunque, deriverà direttamente da quanto prodotto nelle precedenti attività,ossia:
- il processo creativo di produzione artistica,
- le mostre temporanee degli artisti in residenza;
- la partecipazione a pacchetto ai workshop in residenza e alla variegata
offerta di laboratori immersivi sui temi dell’arte, del gusto, dell’ambiente,
della demo-antropologia e dell’antropologia rurale; - le esposizioni temporanee interattive delle raccolte contenute in Archivia.
A ciò si aggiunga una capacità ricettiva di alto profilo, interna all’attrattore culturale
e ambientale oggetto dell’iniziativa.
2.b – Edutainment
Originato dall’unione delle parole inglesi education “educazione” ed entertainment
“intrattenimento”, questo termine si riferisce a quelle modalità di istruzione ed educazione fondate sull’intrattenimento e il divertimento.
Saranno elaborati percorsi di fruizione fortemente educativi e di apprendimento in situazione che, valorizzando le specificità ambientali e culturali del luogo, si potranno delineare come offerta di breve durata rivolta specificamente a un bacino di visitatori a livello regionale, comunità locali e studenti.
Anche in questo caso, saranno messe a valore, dopo opportuna customizzazione, le attività inerenti alla Produzione – Formazione – Valorizzazione: offerta laboratoriale ed esperienziale, esposizioni temporanee e fruizione interattiva di Archivia.
Contenitore e Contenuti
Le differenti funzionalizzazioni previste per l’attrattore culturale oggetto dell’iniziativa trovano il corrispettivo plastico nella progettazione strutturale della corte posta al livello più basso del corpo di fabbrica denominato Masseria.
Lungo il muro di cinta della corte, infatti, si svilupperanno i seguenti corpi (come da planimetrie e rendering presentati nella documentazione tecnica di progetto):
- Laboratorio del gusto: struttura rivolta verso la corte inferiore e con la facciata vetrata per consentire una trasparenza delle attività laboratoriali con lo spazio aperto della corte. Il laboratorio è composto da un’area dedicata alla trasformazione dei prodotti aziendali e un’area per le degustazioni sensoriali percepite attraverso gli organi di senso;
- Aule didattiche: sono situate in continuità con il laboratorio del gusto, con la stessa strategia costruttiva e progettuale e disposte sulla parete-recinto occidentale.
- Sale espositive/eventi e laboratori artistici: tre ambienti per la cultura e l’arte, ovvero una lunga sala espositiva utilizzabile anche per eventi occasionali e due laboratori artistici nei quali realizzare estemporanee d’arte;
- Residenze: edificio a due livelli che ospita gli alloggi per gli artisti;
- Smart room: è una torre su due livelli, adibita a sede informatica di Archivia nonché a reception e a collegamento con le residenze artistiche situate al primo piano.
L’idea della connessione tra gli spazi e della connettività delle attività percorre – come si può facilmente dedurre – ogni scelta strutturale e funzionale del progetto, finanche le scelte operate riguardo ai materiali costruttivi, di seguito dettagliate:
- utilizzo della pietra locale da spacco quale rivestimento del muro di cinta e della torre dei servizi e l’utilizzo del tufo a vista per tutte le facciate prospicienti la corte;
- i prospetti interni degli ambienti principali sono caratterizzati da ampie vetrate da realizzarsi con serramenti scorrevoli in alluminio, in conformità agli altri elementi metallici di completamento delle quinte architettoniche della corte;
- la pietra locale sarà utilizzata anche per pavimentare le superfici esterne con differenti lavorazioni e/o tonalità per differenziare le diversità funzionali degli spazi all’aperto;
- come controsoffittatura, a chiusura della struttura e della vista del passaggio degli impianti tecnologici, saranno utilizzate ovunque doghe in legno.